A Biella una pietra in ricordo dei Caduti

Una pietra di marmo di Carrara con inciso il nome della Città “CARRARA” e il numero dei suoi Caduti nella Prima guerra mondiale, andrà ad arricchire il vasto selciato di pietre “di riuso” provenienti da tutta Italia, già posate nell’area monumentale del Nuraghe Chervu alle porte di Biella a partire dal marzo del 2019, nel contesto delle celebrazioni nazionali per la fine del conflitto.

“Collaboriamo volentieri a questa idea che ci viene lanciata da una città creativa – commenta il Sindaco di Carrara Francesco De Pasquale – e che ci permette di confermare e rafforzare il nostro ruolo di Città creativa per la lavorazione del marmo, allo stesso tempo ricordando un fatto storico che ha segnato la nostra comunità”.

“È un’iniziativa interessante – aggiunge lo scultore Michele Monfroni – perché questo frammento di storia va ad aggiungersi ad altri frammenti che ci permettono di ricostruire il periodo. Ci aiutano a ricordare per non dimenticare”.

La memoria storica legata ai Caduti di Carrara nella Prima guerra mondiale, è stata recentemente vivificata in un libro intitolato “1000 non sono tornati” scritto da Ezio della Mea e Enzo Menconi.
Gli autori vi hanno raccolto i nomi, la storia della vita militare, i reparti di appartenenza e le circostanze della morte di oltre 850 soldati carraresi e di circa 100 soldati originari di altri Paesi, ma deceduti negli ospedali militari cittadini, una storia ricostruita attraverso molteplici fonti: cippi, stele, monumenti civici delle diverse frazioni di Carrara, tombe, lapidi e registri cimiteriali.

Nella foto: Francesco De Pasquale, sindaco di Carrara con lo scultore Michele Monforni